stamattina ho fatto yoga. mi sentivo tutto rattrappito. ora mi sento meglio. ho ascoltato la radio. niente di nuovo in questo paese di schiavi e contenti d'esserlo. ho guardato fuori dalla finestra, un mucchio di gente che andava al lavoro. le loro facce erano tristi, vivono male, mangiano carne piena di anabolizzanti e antibiotici, la loro unica fonte di informazione è la tv che fa propaganda e dice che tutto va bene. io sono solo, non ho famiglia, pochi selezionati amici e la maggior parte sono morti. sono sopravvissuto a loro. novant'anni e so usare un computer. sono il grande vecchio che le polizie di tutto il mondo cercano.puah! un branco di dilettanti. io non ho mai favorito nulla che non sarebbe accaduto da sè.
ogni giorno è una grazia che mi fa il mio corpo, il mio dna. se tutti i giorni in cui gli uomini e le donne per il tempo che dedicano ad un dio che non esiste e se esiste non li ascolta, avessero dedicato quel tempo alla gente che sta male, avrebbero servito meglio il loro dio e se non esiste (come io credo) avrebbero servito meglio la causa dell'uomo. essi intendevano invece servire la propria causa, stare bene loro, guadagnarsi il paradiso. e io invece andrò all'inferno. per aver servito l'uomo ed aver servito me stesso. meglio, i miei reumatismi ne trarranno giovamento.
lunedì 22 novembre 2010
mercoledì 17 novembre 2010
nè dio nè patria nè famiglia
c'è il sole oggi. passeggio . sono vecchio. sono saggio. abbastanza per disprezzare la gente che ama le sue catene: tv, supermercati, cinema, centri commerciali e libri di autori che sono eco di tv , cinema e che trovi da comprare nei centri commerciali. ho saputo dalla radio, strumento meraviglioso, che cattura voci nel vento proiettandole nel buio, che c'è un indiano che non mangia nulla da 75 anni. lo hanno persino monitorato per anni e lui non mangia niente. è un vero anarchico, non consuma nulla e lascia che si consumi il fegato di chi fonda la propria ricchezza sul consumo. io non mangio carne. mangio verdura che esproprio in un orto vicino a casa. di quando in quando. a volte ci trovo persino della marijuana piantata. ne raccolgo le infiorescenze e me le fumo. ne ho sempre fumata un pò. è una pianta anarchica, toglie la voglia di lavorare. io ho lavorato abbastanza , nella mia vita, tanto da poter dire che ora non lo voglio più fare. ho più di novant'anni. ma la morte non mi vuole. la attendo con calma, senza fretta. mi dispiace di lasciare un mondo di schiavi inconsapevoli. ma ce l'ho messa tutta, nella mia vita, per dimostrare che sbagliavano. ad un certo punto ho voluto vivere da anarchico per conto mio. ma non te lo lasciano fare. per questo il mondo è un trucco e dio è un prestigiatore. si ricordano di me solo per vedere se percepisco ancora la pensione. e vengono a casa a vedere quando tiro le cuoia. ma io non muoio. la morte non mi vuole. o forse sono già morto. comunque sono invisibile. sono un vecchio. anche se mi piacerebbe fare all'amore nessuna crede che ce la farei. e magari vorrebbero. ma hanno paura. del giudizio altrui: quell'anarchico, strano, mangiapreti, solitario, sarà un maniaco, un senzadio, un senzapatria, un senzafamiglia. non capiscono che io sono veramente senza dio , patria e famiglia e che lascio volentieri questi cosiddetti valori a chi mente alle anime, a chi prepara le guerre e a chi violenta le figlie.
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